ITA: Settembre sarà un mese intenso per me: è la prima volta che non ho lezioni o tesi universitarie a cui tornare e sono entrata anch’io nel magico mondo della disoccupazione. Ma non è tutto negativo perché in questo mese partirà anche il mio primo progetto, legato al blog e alla mia pagina Instagram, a tema travel che oggi voglio presentarvi ufficialmente.

Il nome del progetto è #2anniperborghi e si chiama così proprio perché mi vedrà alla scoperta di piccole perle più o meno conosciute: i borghi italiani. Vi parlerò prima della scelta “geografica” e poi di quella legata alle tempistiche.

Durante il lockdown, mentre sognavo di poter tornare a viaggiare e leggevo di blogger che quest’estate “avrebbero privilegiato l’Italia perché il nostro è un paese meraviglioso e bisogna aiutare il turismo a riprendersi“, mi sono accorta che i miei viaggi più recenti avevano avuto come protagonisti i borghi d’Italia. Il 4 gennaio (ultima mia gita fuori porta prima di chiudermi in casa per terminare gli esami universitari e la tesi – poi è arrivato il lockdown) ero tornata a Orta San Giulio, che avevo già visitato qualche anno fa (qui i riferimenti alla mia prima visita). Il 28 dicembre ero finalmente riuscita a visitare la splendida Camogli (qui l’articolo). Mentre il mio ultimo vero e proprio viaggio un po’ lungo è stato in Toscana, ad agosto 2019, e anche lì si è trattato di un tour per i più bei borghi della Maremma (di cui vi ho parlato qui). Nel periodo della quarantena ho riflettuto molto sul mio modo di viaggiare, su che cosa significa il viaggio per me, sul modo di viaggiare degli altri, su quello promosso dai social media, sul ruolo dei travel blogger e influencer nel turismo globale. Ero consapevole che nel mio piccolo ho sempre cercato di valorizzare quei luoghi che sono poi divenuti particolarmente gettonati nell’epoca del Covid, che la passione per l’Italia e le sue meraviglie nascoste c’era sempre stata, che avevo sempre cercato di valorizzare il locale e di puntare ad un turismo di prossimità.

Così ho deciso di concretizzare tutto questo in un vero e proprio progetto in cui andrò alla scoperta di borghi più o meno conosciuti, privilegiando il Nord Italia e soprattutto il Piemonte, la mia regione, e le zone limitrofe. Sarà un progetto a lungo termine, 2 anni appunto, per svariati motivi. Il primo, e quello più importante, è che vorrei promuovere una modalità di viaggio diversa dai grandi travel influencer, meno frenetica e più sostenibile, provando a fare travel blogging senza dover prendere due aerei a settimana, ma prendendosi il tempo per immergersi davvero nell’atmosfera del posto che si visita. Il secondo è che la maggior parte del progetto sarà a mio carico (spese di spostamento e, a seconda delle occasioni, di alloggio e alimentari), quando non troverò strutture alberghiere e di ristorazione disposte ad ospitarmi, quindi non ho la disponibilità economica per essere sempre in viaggio. L’ideale sarebbe quindi riuscire a visitare 1 massimo 2 nuovi borghi al mese, potendo tra l’altro contare solo sul weekend.

La cosa più importante per me in questo momento è riuscire a trasmettere una certa idea di turismo grazie a questo progetto. Sicuramente una modalità che strizza l’occhio al turismo di prossimità, al turismo lento e all’undertourism, 3 termini di cui si è parlato molto quando eravamo tutti chiusi in casa, ma che pochi poi hanno messo in pratica quest’estate. Termini che per me però sono la chiave per rendere “il viaggiare” e il mestiere stesso di travel blogger (o influencer) qualcosa di più sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico, quindi uno stile di viaggio che sia più alla portata di tutti.

Questa è una “breve” presentazione del progetto, le cose da dire sarebbero ancora tantissime, così come le riflessioni da fare, ma ci sarà modo nel corso di questi due anni di continuare il discorso. Per adesso sono interessata a sapere cosa ne pensate. Vi voglio però presentare le strutture che hanno deciso di partecipare al progetto: Le case di Palù, sia per la struttura di Brosso che quella di Settimo Vittone (questo progetto non poteva non partire dalla mia terra, il Canavese) e La casa di Menny, che si trova a Moneglia.

Come ultima cosa vorrei lasciarvi un breve commento sul borgo di Orta San Giulio, anche se ve ne avevo già parlato in precedenza. Orta San Giulio ha ottenuto il riconoscimento come uno dei Borghi più belli d’Italia, si trova in Piemonte in provincia di Novara, sulle sponde del lago omonimo che è vicinissimo al Lago Maggiore. Tuttavia, l’atmosfera che si respira a Orta è totalmente diversa da quella delle cittadine che si affacciano sul Lago Maggiore e ancora di più da quelle del Lago di Como. Orta ha una bellezza che definirei decadente. Lo so, può non sembrare attraente detto così, però è la verità: quando arriverete nella piazza principale, Piazzetta Ernesto Ragazzoni, la prima cosa che vedrete è un vecchio albergo chiuso e abbandonato, perennemente circondato dalle transenne. Subito dopo la piazza, in Via Giovanetti, che conduce a un pezzo di lungolago, molti negozi sono chiusi. Insomma, Orta San Giulio non ha l’aspetto della tipica località turistica, eppure a me piace per quello. Sembra uno di quei posti in cui il tempo si è fermato e io la trovo affascinante. Vi consiglio anche di arrivare fino al Sacro Monte di Orta, dal quale si ha una splendida vista del lago e dell’Isola di San Giulio.

ENG: September will be a strange month for me: for the first time for a long while I don’t have lessons or final dissertations to work on and I’m unemployed. The bright side, is that this month we will se the start of a big project about travel.

The project’s name is #2anniperborghi because I’ll travel through several Italian little towns. During lockdown, I realized that my last travels had been all around small towns in northern Italy: my last day out, on 4 January, I went to Orta San Giulio, which I already visited in the past(here the article). On 28 December I went to Camogli (here you can read about that trip) and my last long travel was in Tuscany, August 2019, here you can read about all the beautiful town you can visit there. In that period I found myself thinking about the way I am used to travel, about the way people are used to travel today and about the impact of social media, travel blogger and influencer in global tourism. I’ve always tried to promote small and lesser known places of Italy, embracing the concept of proximity tourism. So I decided to start this project in which I’ll try to draw your attention to the small towns of Italy, especially those of Piedmont, the region where I live. I’ll tell you about the so-called undertourism, proximity tourism and slow tourism. I’ll also talk about how to travel in a more sustainable way, both from an environmental and economic point of view.

But first, I’d like to introduce you to two accomodation which will be part of the project: Le case di Palù, in Brosso and Settimo Vittone (which are near my house) and La casa di Menny, in Moneglia.

Lastly, I ‘d like to talk about the beautiful town of Orta San Giulio, one of the most beautiful town in Italy. It is located in Piemonte, near Lake Maggiore and Lake Como, but, in my opinion, is very different from the town you can see near this two lakes. Orta San Giulio hase a special charm that will not fail to impress you. I suggest you to take a boat to the small island of San Giulio and to take a walk to the Sacro Monte of Orta. If you want to taste the good local cuisine, stop by La Motta Reastaurant & Bistrot.

  • Isola di San Giulio

Assolutamente da visitare è anche l’isoletta di San Giulio: l’attrazione principale sull’isola è la sua Basilica e la stradina che percorre l’isola, chiamata la “via del silenzio e della meditazione”, è molto molto suggestiva.

  • Dove mangiare: La Motta Restaurant & Bistrot

Vi lascio con un ultimo consiglio su dove mangiare: noi abbiamo pranzato presso La Motta, un ristorantino nascosto nella via che conduce alla Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta. Il ristorantino è davvero delizioso, dalla sua entrata che ricorda quella di un giardino privato (il che ti fa sentire subito a casa) alla disposizione di piccole salette all’interno su più piani. Il menù, che viene rinnovato periodicamente per valorizzare la stagionalità, propone un’adeguatissima scelta tra antipasti, primi e secondi e rappresenta la volontà di dare importanza ai prodotti e alla cucina piemontese, senza rinunciare ad un pizzico di modernità e innovazione. Noi abbiamo apprezzato tantissimo e lo consigliamo.