Ciao a tutti, come sono andati i primi giorni del 2018? Io purtroppo sono sempre al lavoro, non vedo l’ora di diminuire un po’ il ritmo e riposare un po’. Allora ho una notizia buona e una cattiva! 😉 Nel senso vi voglio parlare di due libri che ho letto recentemente e ho da fare una recensione buona e una cattiva. Partiamo dalla buona direi.

1. Francesco Guccini – Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto.

Premetto che questo non è il primo libro di Guccini che leggo quindi c’erano buone probabilità che il libro mi piacesse. La scrittura di Guccini è molto semplice, sicuramente non è lo scrittore del secolo, ma è molto piacevole e scorrevole da leggere, direi rassicurante. Leggere uno dei suoi racconti, questo libro è per l’appunto un insieme di racconti divisi in gruppi secondo temi che li accomunano, è come ascoltare un nonno che ti racconta le sue avventure da ragazzo. Infatti in ogni racconto, se non lo è del tutto, c’è qualcosa di autobiografico, che è un altro aspetto che mi piace molto. Leggendo vieni catapultato nel centro Italia di circa 50 anni fa, in alcuni racconti poco prima, che a volte si presenta come un mondo talmente diverso che sembra impossibile che siano stati davvero così i luoghi in cui viviamo oggi in una data così vicina a noi. Guccini racconta un mondo di campagna, di tradizioni e superstizioni. I personaggi sono persone estremamente semplici che è facilissimo immaginarsi davanti a sé, mentre ti parlano in dialetto. A me questo genere di lettura piace molto e se interessa anche a voi vi consiglio assolutamente di leggerlo. 
2. Alessandro Baricco – La sposa giovane.

E ora veniamo al tasto dolente. So già che dopo questo commento ci sarà una rivolta popolare perchè Baricco è profondamente amato, anzi a volte idolatrato direi, da tantissime persone, ma io non sono tra queste. Non avevo mai letto niente di suo e ho approfittato di un’offerta alla Feltrinelli per farlo. Sono convinta che probabilmente non ho scelto uno dei suoi capolavori e che forse avrei dovuto approcciarmi a lui attraverso uno dei suoi romanzi più famosi ma questo libro mi ha fatto passare la voglia di leggere qualsiasi altra sua opera. Non so davvero da cosa iniziare. Partiamo dal fatto che è al filo con l’essere un romanzo erotico e questa cosa non viene “segnalata” da nessuna parte. Chiariamoci, a me non danno per niente fastidio i romanzi erotici e leggo tutto volentieri, se scelgo di leggerli è perchè mi aspetto trattino argomenti di un certo tipo e in un certo modo. Non mi piace come viene trattato il tema del sesso in questo romanzo che sembra buttato lì per fare invogliare il lettore a continuare a leggere scatenando in lui chissà che fantasie, che per altro non suscita, e per arricchire un po’ la trama che senza questo tema è praticamente nulla. I personaggi sono assurdi in modo negativo, anche questi sembrano costruiti con un certo alone di mistero per incuriosire il lettore, cosa che non succede tanto che quando ne viene raccontata la storia, sempre assurda in modo negativo, io non ero per niente colpita né affascinata. In questo libro tutto sembra una forzatura, perfino i tentativi di metaletteratura che sinceramente sono solo fastidiosi e che servono a giustificare le scelte artistiche fatte da Baricco nella stesura del romanzo (es cambi improvvisi dalla terza alla prima persona). Che poi lo so perfettamente che anche quello di giustificarsi è un artificio retorico e, ripeto, non mi piace per niente, è solo fastidioso. In sostanza, come avrete capito 😉 , non consiglio questo libro e non penso leggerò presto un altro suo romanzo.